Pentecoste

Pentecoste

Pentecoste

 

un messaggio di incoraggiamento

 

50 giorni dopo la Pasqua si celebra la Pentecoste.
Festività su cui spesso si sorvola, e pur vedendola segnata in calendario resta una di quelle “cose” che non si sa bene che cosa sia. 
Poi come sempre nella vita arriva il momento in cui, giunta l’ora, una lampadina si accende e il significato comincia a svelarsi.

Si celebrano 40 giorni prima della Pasqua con la Quaresima (40 giorni che arrivano sino al Giovedì Santo) e dopo la Resurrezione della Pasqua si celebrano i 40 giorni in cui Cristo Gesù resta con gli apostoli ed il quarantesimo giorno ascende. I 12 e Maria continuano a ritrovarsi nel cenacolo e riuniti col medesimo intento e sentimento ricevono, 50 giorni dopo la Pasqua, lo Spirito Santo che su di loro discende in forma di lingue di fuoco.

Come per la Pasqua vi sono la domenica e il lunedì, così vi sono domenica e lunedì di Pentecoste, rispettivamente quarantanovesimo giorno (sono sette settimane, ovvero 7 volte 7) e i 50 giorni dopo la Pasqua.

A noi è richiesto di andare oltre e contribuire alla ramificazione e radicamento d’una festività che deve diventare quotidiano onorare l’assemblea, l’incontro nello stesso luogo con il medesimo intento e sentimento, ed essere per libera scelta coltivatori in noi e quindi seminatori di Pace. Quella libera scelta che è contenuta nel 5 volte la decade dei 50 giorni successivi alla Resurrezione. Decade che espande, nel suo essere numero sacro, il significato del 5. I 12 più Maria (di nuovo 13, la grande pienezza dell’esperienza intera, morte e resurrezione nel perpetuo divenire del ciclo vita-morte-vita) hanno superato i 40 giorni con la presenza del Maestro – e il 40 rappresenta una interezza d’esperienza, di preparazione a un evento, di purificazione della materia – e hanno camminato da soli 10 giorni continuando l’insegnamento. Quel 5 dieci volte parla della vita consacrata allo spirito per libera scelta, parla del superamento degli attaccamenti materiali essendosi riconosciuto nell’essere spirituale; colui che così essendo, ha accesso ai piani superiori d’esistenza (supera il ponte, il cambiamento si realizza) e, così vivendo, la materia spiritualizza. L’opera è compiuta.

In questa ricorrenza v’è la fratellanza, è crescere insieme nell’amore e nel rispetto sempre, che si sia d’accordo oppure no v’è sempre occasione di vedere oltre, sempre nella vita tutta, qui dove fondamentalmente condividiamo l’antica Sapienza dei Numeri con la saggezza e la guida che ci portano nel Cammino, e in ogni singolo e successivo istante di presente.

Almeno questo sento forte e chiaro, cerco di vivere, e condivido.

Con amore,
Alessandra 

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