Un cuore nella neve

Un cuore nella neve

Un cuore nella neve

 

cuore nella neve

 

Un cuore nella neve ha aperto una riflessione: sull’umanità tecnologica, meccanicizzata, digitalizzata… e dell’uso del mezzo senza dipendere. Funzionale ma non essenziale, che sia al nostro servizio per poter creare di più e meglio ancora.

In un giorno di traffico congestionato con la città bloccata, mi dispiaccio e penso a chi si trova lì in mezzo, allo sforzo immane che restarci richiede e nel frattempo porto le briciole della tovaglia in giardino. Lo vedo, è netto, un cuore di giardino sbuca nella neve e all’istante si apre un sorriso, e vedo quel cuore che scioglie i ghiacci, che amando non abbatte ma dissolve barriere, allora prendo il telefono, scatto la foto e la salvo sul pc. Nell’immediato la nomino “cuore nella neve” ma scopro che si è attivata una nuova funzione e compare una scritta:

“Testo alternativo: immagine che contiene fresco, verdura”

Sorrido e ringrazio per l’opportunità di riflessione dinanzi all’evidenza.
In questa estrema digitalizzazione non c’è il cuore, quindi è un nostro DOVERE continuare a metterlo. Essenziale, vitale.

Siamo i custodi del sentimento, della creatività, dell’immaginazione, del calore, del senso della vita, del senso critico, della capacità di discernere, del nostro valore, del contatto continuo con la dimensione sottile, della visione, dell’intelletto… a noi la responsabilità della custodia come semi preziosi, e allora continuiamo a coltivare la creatività, la fantasia, la magia, la scrittura (a mano!), l’arte… anche questo è libertà, se no come facciamo a scegliere, come facciamo a dire no quando serve, quando è giusto?

Ovvio che questa parte venga tarpata da chi ambisce al controllo, e noi ripariamole le ali tarpate!

Distinguiamoci anziché massificarci, perché ognuno di noi ha precisi talenti ed è prezioso che siano portati proprio così con quell’unicità come in un meraviglioso giardino variegato e variopinto, come in un dipinto, come in un’orchestra. Chi di noi ha giocato col pongo lo sa, a mischiar tutti i colori la risultanza è un ammasso indefinibile, scuro, tetro. Allora se dentro senti che non è ciò che vuoi, che si manifesti ora e che vuoi lasciare a chi verrà, se vuoi fare la tua parte, per la tua anima e per l’anima del mondo, porta al mondo la tua unicità e che luce sia!

Grazie,
con amore,
Alessandra 

 

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